Il corteo è composto e silenzioso, ma risuona come
se fosse il rombo di un tuono un “no” forte e chiaro.
Vercelli abbraccia Simona Rocca e la sua famiglia - from Guido Gabotto on Vimeo.
E, insieme, un imperioso: Basta!
E’ il prodigio che si compie ieri sera, 4 febbraio,
quando tutta la città si è appena ripresa – e non ancora del tutto – dallo sgomento
delle prime ore, dei primi minuti.
Quei minuti e ore impietosi che, dal mattino
interpellavano le coscienze, le Istituzioni, la comunità degli uomini e donne
che si dicono, perché sono, società civile.
E dal mattino alla sera martellava – come nella
poesia di Pavese: insonne, sorda, come un vecchio rimorso un vizio assurdo – la
chiamata alla corresponsabilità.
Non certo alla correità, che è tutt’altra cosa.
Ma alla corresponsabilità di costruttori
responsabili della società terrena che si interrogano sul “che fare?”, perché,
la domanda non fa sconti, anche quando elude il nostro dominio, esige il nostro
contributo.
***
La manifestazione che in un pugno di ore hanno
organizzato – in particolare – gli amici del gruppo Fb “Sei di Vercelli se…”,
se si guardasse con l’occhio pragmatico, capacedi una visione realista dell’immediato, realista e miope, direbbe di una impotenza.
Non abbiamo risolto niente.
Ma – al contrario – la visione “presbite” e talora
profetica di Bob Kennedy insegnava che, goccia dopo goccia, si crea un’onda
capace di avere ragione dei muri più imponenti.
E’ qualcosa che ricorda la forza di un bacio: quel
bacio che tutta Vercelli, nella sera che si era fatta più mite ed aveva per un
po’ rimandato la morsa del freddo, ha inviato a Simona Rocca.
Simona in queste ore sta soffrendo, con lei la sua
famiglia.
Ora sanno che non saranno mai più soli.
Lo dicono anche nel nostro video Andrea Barone, l’Arcivescovo
di Vercelli Mons. Marco Arnolfo e il Sindaco di Borgo Vercelli, Mario
Demagistri, cui tocca l’insolito compito di ricordare che Simona è originaria
di Borgo Vercelli.
Come quell’altra giovane donna, Fiorilena, che due
anni fa subì un attentato da un uomo che non aveva capito niente della vita,
niente dell’amore.