Il video con la prolusione integrale del Questore di Vercelli, Rosanna
Lavezzaro

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http://vercellioggi.it/dett_video_notizie.asp?id=2737
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Ecco, anch'esso integrale, il testo scritto.
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Autorità civili, militari ed
ecclesiastiche, gentili ed illustri ospiti tutti, è con grande entusiasmo e soddisfazione che
vi do il benvenuto alla 166.ma Festa della Polizia di Stato, la mia terza
celebrazione nella città di Vercelli, ringraziando fin da subito l’Arcivescovo,
Monsignor Marco Arnolfo per aver concesso l’utilizzo di questa suggestiva
cornice.
“Esserci sempre”
è il motto
ispiratore di quest’anno e credo renda perfettamente lo spirito con il quale
l’Amministrazione della Polizia di Stato intende la propria presenza sul
territorio.
Sapete ormai che non è mio costume
fornire percentuali e riportare dati
(quelli, che comunque sono indicatori importanti e significativi della
nostra attività, li troverete con un
commento analitico nella cartelline che vi sono state distribuite), perché
ritengo più interessante e stimolante anche per la platea condividere alcune
brevi considerazioni sullo stato del nostro territorio in relazione alla
situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica.
E’ un momento particolarmente
delicato per il nostro Paese che, come tutti i periodi complessi, richiede
soluzioni innovative, al passo con i tempi e soprattutto che siano in grado di
fornire una risposta rassicurante ai cittadini,
nei cui confronti siamo tenuti costantemente a rispondere.

In questa logica quest’anno abbiamo
inteso realizzare e proiettare un video per
“avvicinare” il più possibile la platea a quella che è la nostra
attività quotidiana, che spesso non è fatta di routine, ma di imprevisti. Mi
sono poi resa conto, parlando con la gente, che a volte non si ha la conoscenza di quella che è
l’organizzazione interna di una Questura ed è proprio per questo che abbiamo
immaginato con i funzionari un “tour
virtuale” delle divisioni e degli uffici che rappresentano le varie
articolazioni interne, illustrandone
brevemente e sinteticamente i compiti. Non esistono all’interno della
questura uffici o divisioni più o meno importanti …. esistono uffici più o meno
appassionanti, dinamici ed operativi, uffici
soggetti ad emergenze ed a ritmi
più pressanti di altri, questo sì ….
certo, ma per la buona riuscita di un servizio di ordine pubblico o la positiva
conclusione di un’indagine di polizia giudiziaria ogni singola componente deve
necessariamente fare - e farla bene! - la sua parte.
E’ doveroso quindi da parte mia un
sentito, sincero ed oserei dire
affettuoso ringraziamento a tutti i miei collaboratori, di ogni ordine e grado
della Polizia di Stato (dal vicario al più giovane agente, senza dimenticare il
personale che è cessato dal servizio), così come dell’Amministrazione civile
dell’Interno, organizzazioni sindacali tutte comprese, che non hanno mai perso
occasione per dimostrarmi la loro lealtà ed il loro spirito di servizio. Sono
state talmente poche e trascurabili, infatti,
le piccole amarezze che non vale nemmeno qui la pena ricordarle.
Il bilancio è
assolutamente ed indiscutibilmente positivo!
La questura che ho il piacere di
dirigere è una questura giovane,
piena di voglia di fare, che non si
risparmia ed i risultati, come avrete
modo di leggere ( nel nostro Giornale, un articolo a parte sempre in data di oggi, insieme
alle benemerenze riconosciute ad appartenenti alla Polizia di Stato per
operazioni condotte nell’ultimo anno, ndr ) lo confermano pienamente.
Le istituzioni
cittadine tutte, nelle più varie forme ed articolazioni, sempre
estremamente disponibili e
collaborative nei confronti dell’Amministrazione che rappresento, il prezioso contributo del Prefetto, l’ottima
sinergia con le altre Forze dell’Ordine
che ringrazio per la presenza in sala e la grande sintonia con la Procura della
Repubblica, hanno fatto il resto,
rendendo il clima vercellese, dal mio punto di vista, piuttosto unico e non facilmente ripetibile.
Non perdo
occasione per ribadire ai miei collaboratori
che il senso di equilibrio ed umanità devono essere sempre la nostra
stella polare, perché sono i
fattori che permettono di meglio intercettare i bisogni e le necessità
delle persone.
Il nostro compito è complesso e
delicato, richiede una rapida capacità di analisi del contesto, una prontezza
di riflessi ed una capacità decisionale quasi immediata …. tutte condizioni che spesso rendono difficoltosa la ricerca del miglior equilibrio possibile, che noi siamo
però costantemente tenuti a ricercare.
Alcune volte con rigore e fermezza,
mai con arroganza e prevaricazione.
Dobbiamo avere ben chiaro che solo
un’imparziale autorevolezza farà guadagnare a chi come noi indossa una divisa
quell’autentico rispetto che rappresenta l’unica vera ricompensa al nostro
impegno quotidiano.
Molto, moltissimo è stato fatto ed il
dipartimento della Pubblica Sicurezza è ormai da tempo che investe molte
energie su questo fronte, ritenendo irrinunciabile un richiamo costante al
binomio inscindibile tra etica e pubblica amministrazione.
Purtroppo ancora qualcosa resta da
fare.
A tal proposito, molti
di voi ricorderanno il convegno
tenutosi di recente proprio qui a Vercelli, alla presenza del Capo della
Polizia, Prefetto Franco Gabrielli.
Proprio la ricerca del miglior equilibrio possibile non
può non farci riflettere su un tema
particolarmente attuale e delicato,
quello dell’integrazione che
rappresenta forse l’unica sfida che non
possiamo permetterci di perdere.
Ho diretto l’ufficio immigrazione
della questura di Torino per oltre 12 anni e so perfettamente quanto sia
difficile contemperare interessi che a volte appaiono contrapposti, non urtando la sensibilità altrui, ma pretendendo
il rispetto delle regole che esistono nel paese in cui si è scelto, o in alcuni
casi si è stati costretti, a vivere.
E’ infatti cronaca di questi giorni la
vicenda degli arresti e delle espulsioni di elementi che hanno preso una deriva
estremista, diventando un reale e concreto pericolo per la nostra
comunità.
La paura ed un’informazione distorta portano inevitabilmente ad una
limitazione dello stato di diritto con conseguente, inevitabile dilatazione
dello stato d’emergenza …. è infatti molto difficile a volte trovare un punto
di equilibrio tra libertà e sicurezza,
due concetti però che necessariamente devono essere coniugati.
Ciò mi offre lo spunto per
ringraziare anche gli organi d’informazione che hanno sempre operato con grande
senso di responsabilità, dimostrando così di aver ben compreso l’importanza e
la delicatezza del loro lavoro.
Un’integrazione
reale ed intelligente
rappresenta l’unica soluzione ad uno scenario non scevro da complessità.
La situazione è seguita con estrema
attenzione e professionalità, e la risposta italiana su questo fronte è una
delle più efficaci e puntuale nel panorama europeo senz’altro e, credo di poter
dire con un pizzico di orgoglio, anche mondiale. Non dobbiamo però abbandonarci
a facili entusiasmi, la storia ci insegna che la guardia deve restare alta. Mi
piace concludere questa celebrazione con una considerazione espressa dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, che sento
particolarmente mia e che credo tracci
in modo ineccepibile la via da seguire:
“Una democrazia che per difendersi deve rinunciare
a se stessa, è una democrazia che si sta perdendo…. è il miglior favore che si
può fare ai suoi nemici.
Noi che viviamo
in un Paese democratico non abbiamo altra alternativa se non quella di
difendere la democrazia con le armi
della democrazia”.